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IL 14 E IL 15 OTTOBRE ARRIVA LA MOSTRA DEL BITTO!

21/09/2017

BITTO, il formaggio perenne, in “mostra” per la 110° volta

Raccontano che il Bitto, pregiato formaggio DOP valtellinese, sia nato tra le popolazioni celtiche le quali, scacciate dalla Pianura Padana ad opera dei Romani,  popolarono la Valtellina, territorio montuoso e quindi più “difficile” da sfruttare da un punto di vista alimentare, ma anche rifugio sicuro, fertile e abbondante di pascoli. “Bitto” deriva infatti dal celtico “bitu”, ovverosia “perenne”. E, in verità, il nome di battesimo si è rivelato nei secoli più che un augurio, se pensiamo che il Bitto è arrivato fino a noi, grazie all’esperienza dei maestri casari che, di padre in figlio, ci hanno tramandato gli antichi metodi di produzione.

Ancora oggi, durante la stagione estiva, alle 5 del mattino e verso le 17, è possibile fermarsi presso uno dei tanti alpeggi  montani della Valtellina, per assistere alla nascita…del Bitto!  Se, invece, vi siete persi la “stagione del Bitto” negli alpeggi della Val Gerola e delle valli del Bitto, avete un’altra bella occasione per conoscere e degustare questa specialità nei luoghi d’origine.

Il Bitto, che può fregiarsi della DOP, viene festeggiato infatti da oltre 100 anni durante la tradizionale “Mostra del Bitto” che si svolge a Morbegno, in provincia di Sondrio e quest’anno si terrà il 14 e 15  ottobre.

La Fiera nasce come occasione per giudicare e vendere in Valle le migliori forme di Bitto prodotte durante l’estate sugli alpeggi ma oggi, a distanza di 10 anni dalla nascita, la manifestazione si propone come un momento per rievocare antiche lavorazioni valtellinesi, prodotti DOP e la memoria di ricette tradizionali.

Per l’occasione la bella cittadina di Morbegno, si veste a festa e apre al pubblico i bei palazzi e le cantine del centro storico e riempie di profumi e spettacoli le piazze e le antiche viuzze.

bitto

LA MOSTRA DEL BITTO

A Morbegno torna la mostra del bitto: tornano in città le rievocazioni storiche legate al comparto lattiero-caseario, i gruppi folkloristici e gli artigiani con dimostrazioni di mestieri e produzioni tradizionali e nei classici “calecc”- le antiche costruzioni in pietra dislocate sui pascoli che garantivano un riparo alla “culdera” di rame dentro cui  nasceva il Bitto-, vengono effettuate le lavorazioni del latte e la trasformazione in formaggio e in ricotta.

Nelle casette dello street food valtellinese si servono sciatt e pizzoccheri da passeggio, ideali da assaporare durante una visita ai mercatini dei produttori o all’area eventi e spettacoli.

Nella centralissima piazza S.Antonio la Casèra ospita l’esposizione delle forme di Bitto DOP, Valtellina Casera DOP e Scimudin partecipanti allo storico concorso che mette in competizione da oltre un secolo i casari ed il loro lavoro, premiandone le forme migliori.

Nella tensostruttura “open” spazio invece alle Latterie e ai commercianti di specialità “Made in Valtellina” e ai workshop pensati per  valorizzare oltre al Bitto anche  il formaggio VALTELLINA CASERA DOP e i tanti prodotti che nascono in queste zone: le mele, il miele, la Bresaola IGP…

A Palazzo Malacrida, splendido gioiello settecentesco, degustazioni guidate su prenotazione per mettere alla prova le capacità sensoriali in un gioco sottile, mentre nelle cantine nascoste dietro i portoni intarsiati i formaggi sposeranno i grandi vini valtellinesi in un connubio unico.

Dai balconi fioriti della bella Morbegno risuoneranno quest’anno, inaspettati, canti e note di violino, per incantare i visitatori e farli restare..naso all’insù! I ristoranti, come sempre, proporranno Menù a tema e i Bar e locali gli immancabili “Cheese Hour” in un “fuori-Mostra” che coinvolge ormai quasi tutti i ristoratori.

Chi preferisce lo stile “green”, infine, potrà attraversare l’Adda e scoprire le fattorie didattiche e le  attività “country” collocate al polo fieristico e ideate per i più piccoli.

Un secolo e un decennio di #Bittodop, del resto, va festeggiato con tutti gli onori!

IL BITTO: COME DEGUSTARLO

Il Bitto è un formaggio da meditazione, la pasta alla masticazione è friabile e solubilissima, il sapore deciso lascia dei sentori di frutta secca, nocciola, noce, burro, di fieno e di fiori secchi.

Per gustarlo occorre portare il formaggio a temperatura, masticarlo con cura e lasciare che il suo gusto ci avvolga.  In perfetto abbinamento con un pregiato “Sfursat” della Valtellina, vino passito anch’esso da meditazione, un Bitto “d’annata”, cioè particolarmente stagionato (da 2 anni in su), va assaporato come un prezioso tesoro…

In cucina invece il Bitto dop si presta a molte ricette, da quelle tradizionali –per esempio gli “sciatt”-, a quelle più innovative.

Il Bitto arricchisce di sapori i risotti: il risotto con Bitto dop e Bresaola igp è un valtellinese “classico” e sempre ottimo, ma anche la manteca tura con Bitto non troppo stagionato e pere williams è un must autunnale.

Per scoprire il Bitto e le ricette innovative di Chef Andrea Mainardi: www.formaggidivaltellina.it

 

 

 

 

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