#FOODNEWS

OLIO DI PALMA … E’ TUTTO UN MALE?

02/02/2016

OLIO DI PALMA

L’olio di palma è l’olio vegetale più usato al mondo, non solo in prodotti alimentari, ma anche nel settore cosmetico, energetico, farmaceutico e persino nella produzione di mangimi.

Le ragioni del boom del consumo dell’olio di palma derivano dal fatto che, sia per i coltivatori sia per i produttori, è una vero vantaggio: la pianta da cui deriva – coltivata in Malesia e Indonesia (86% della produzione globale) – ha un altissimo rendimento, per cui il raccolto su una certa superficie di terreno dà molto più olio rispetto ad esempio alla soia o al girasole. L’olio di palma è un grasso solido, consistente come il burro e quindi rende gli alimenti cremosi senza influenzare i sapori e permette anche di conservarli più a lungo.

Ma l’olio di palma non è da considerare un veleno. L’olio di palma non ha colesterolo, ma esattamente come il burro contiene una quantità di acidi grassi saturi molto elevata rispetto ad altri oli: dei grassi presenti in 100 grammi di olio di palma, 47,1 grammi sono saturi, contro i 48,8 grammi del burro e gli appena 16,3 grammi dell’olio di oliva.

La produzione di olio di palma sta causando la perdita di zone verdi, in particolare sta distruggendo la foresta pluviale del Sud-Est asiatico, l’habitat naturale degli amabili oranghi.

Gli impatti ambientali della produzione industriale dell’olio di palma sono ben noti; l’industria dell’olio di palma non sembra affatto nobile. I danni ambientali hanno conseguenze sul cambiamento climatico e minano seriamente la salvaguardia della biodiversità della foresta pluviale del Sud-Est asiatico. Ad affiancare i danni ambientali si mettono anche le violazioni dei diritti umani.

Ma ci sono anche buone notizie: nel 2014 è nato il Palm Oil Innovations Group (POIG), che comprende compagnie che producono e utilizzano olio di palma e ONG ambientaliste. La finalità di questo progetto è quella di bloccare il collegamento tra olio di palma e deforestazione e si muove su tre linee guida: responsabilità ambientale, partnership con comunità locali e integrità aziendale e di prodotto.

Print Friendly, PDF & Email

You Might Also Like

No Comments

Leave a Reply